lunedì 20 luglio 2009

LIB RI DI TESTO FAZIOSI? EBBENE SI': TERZO SONDAGGIO

Ancora una volta i sondaggi hanno confermato la nostra tesi sulla faziosità dei libri di testo.Il 74% della popolazione studentesca si è espressa dichiarando che è vero: i libri di testo sono faziosi.Tale tematica non è nuova alla popolazione studentesca; infatti, già da diversi anni è diventata centro di battaglie e proteste da parte di molti movimenti e associazioni studentesche; pronte a schierarsi e a combattere per un sapere migliore.Indagini e ricerche hanno portato a dimostrare che la maggior parte dei manuali di storia, oltre ad essere lacunosi e a volte forvianti tendono a omettere fatti e documenti di fatti storici.Questo è certamente molto grave perché preclude a priori la possibilità di acquisire elementi da parte dello studente e in seconda battuta comporta una riduzione nel campo del giudizio della formazione delle proprie idee e opinioni personali.Il manuale di storia seppur riduttivo e sommario, proprio perché ha in se il compito di essere esaustivo di un periodo molto lungo, deve comunque offrire i fatti, le battaglie e le contraddizioni intorno ad esse.A maggior ragione se riguardano la storia italiana e la formazione coscienza del nostro popolo.Questo di fatto spesso non avviene: il manuale di storia sono ripetitivi, ridotti a racconti statici da dove non emergono quelle dinamiche importanti e fondamentali per poter comprendere meglio anche la realtà storica del presenteSoprattutto per la storia contemporanea sono emersi lacune e omissioni a nostro parere gravi da parte dei curatori dei manuali di storia.Un esempio per tutti è l’ omissione del tragico episodio delle Foibe che non viene menzionato nella maggior parte dei libri scolastici.Al momento di scriverla la storia c’è chi si è scordato che all’ appello mancavano i 30.000 italiani morti nelle foibe.E menomale che la scuola è luogo di formazione.Ci ripetono che all’ interno di essa ci deve essere il cosiddetto protagonismo che deve vivere nei processi decisionali, tramite la costruzione di luoghi di confronto e di crescita comune sulla didattica quanto sulle scelte che incidono su tutta la comunità scolastica.E poi si dimenticano 30.000 persone.Non è questa la scuola che vogliamo e soprattutto non è questa la scuola che meritiamo.Per questo ci siamo impegnati in questa battaglia, per un sapere migliore e veritiero!!.